Prestiti a pignorati senza busta paga

Non è poi così complicato al giorno d’oggi subire un pignoramento e ricercare poi un prestito, ovvero una banca o un istituto finanziario che sia in ogni caso disponibile a fornire una determinata quantità di denaro per far fronte a quelle che sono le esigenze economiche che andranno a crearsi.

Per tale ragione a seguire elencheremo una serie di esempi e possibilità che alcune banche e istituti di credito telematici, mettono a disposizione degli utenti che necessitano di ottenere una somma di denaro, certamente non cospicua, e che come spesso accade però, non sono in possesso della busta paga.

Come ottenere un prestito senza busta paga per pignorati

Le soluzioni che gli istituti finanziari mettono a disposizione degli utenti che necessitano di ottenere una somma di denaro sono molte, e ogni tipologia di finanziamento corrisponde poi alle esigenze di ciascun cliente; ma la differenza è notevole se andiamo a parlare di prestiti da elargire a clienti ai quali sono stati già pignorati dei beni immobili a causa del mancato rispetto delle norme di pagamento. In tal caso, le soluzioni offerte e delle quali il cliente può approfittare diminuiscono notevolmente, ma non per questo motivo bisogna disperarsi. Le banche che comunque aprono una prospettiva di soluzione verso questa categoria di clienti esistono, e diventa così anche più semplice poter richiedere un piccolo prestito, purché però vi sia come clausola imprescindibile, quella del garante.

Un garante volendo è anche da intendersi come persona fisica, un parente o un amico che vivendo in situazioni economiche migliori concede al cliente cattivo pagatore la possibilità di ricevere il denaro sul proprio conto corrente e di colmare successivamente le lacune che magari lascerà nel corso degli anni restituendo il denaro percepito; un garante fisico è l’ideale nel caso in cui a richiedere l’approvazione del finanziamento sia un pagatore pignorato e senza busta paga, dunque con la percezione di un reddito praticamente impossibile da mettere per iscritto e da dimostrare. La stessa cosa vale se il cliente decide invece di far affidamento ad istituti finanziari che come garante accettano anche beni immobili, ma in tal caso c’è ovviamente da considerare il duplice rischio che potrebbe generarsi da una “ipoteca sulla ipoteca”, un circolo vizioso dal quale poi viene difficile uscire.

Terza ed ultima possibilità per ottenere un piccolo finanziamento pur non essendo in possesso della busta paga ed essendo ritenuti come dei cattivi pagatori con tanto di beni pignorati, potrebbe essere praticamente quella di mettere sotto garanzia i cosiddetti beni preziosi, perciò consegnando alla banca piccoli gioielli dei quali si dispone, quadri o sculture di un certo valore, l’oggetto fungerà da garante e potrà essere acquisito dalla baca in caso di mancata restituzione del prestito da parte del cliente. Andiamo adesso più nel dettaglio a parlare di numeri e ad ipotizzare delle concessioni di denaro da parte dei vari istituti finanziari con tanto di calcolo della rata mensile.

Simulazioni di prestiti a pignorati senza busta paga con garante

Di norma la tipologia di prestito che viene scelta da chi, ritenuto come cattivo pagatore o pignorato, ha la necessità di fare ricorso ad una somma di denaro nel più breve tempo possibile, è quella del consolidamento dei prestiti. Molti sono gli istituti finanziari che danno ai clienti la possibilità di accedere a questo finanziamento. Analizziamo a tale proposito la soluzione che l’istituto di credito online Sì Prestito propone: fino a 60 anni e nonostante la condizione di cattivo pagatore o pignorato, l’istituto dà la possibilità di ottenere il denaro del quale il cliente necessita in meno di quattro giorni lavorativi. Semplicemente accedendo al portale online, e digitando la voce che effettua un preventivo in meno di cinque minuti, il cliente ha a portata di mano tutte le soluzioni con calcolo della rata mensile, per scegliere quella che più fa al caso suo. Ad esempio, la somma di 20 mila euro, la si potrà restituire alla banca a partire da un minimo di 60 mensilità, con una rata poco inferiore ai 700 euro; oppure ancora nell’arco di tempo di  84 mesi e con una rata mensile di 520 euro. Ovviamente tra i requisiti necessari vi è quello del garante, per cui il finanziamento potrà anche essere concesso senza che il cliente disponga di una busta paga o di un reddito fisso al mese, ma è obbligatoria quanto meno la firma di qualcuno che al posto suo si faccia carico del rimborso del denaro.

Altra soluzione disponibile per tutti coloro che rientrano nella categoria dei pignorati, ma che hanno però voglia di saldare ogni loro debito, è l’istituto di credito Finimprest, che come il precedente esempio, dà al cliente la possibilità di accedere al denaro mediante quella che viene in pratica definita come una delegazione del pagamento. Possono accede al prestito di questo istituto anche gli ex dipendenti pubblici, i pensionati e i lavoratori autonomi, e per tutta la durata del prestito la rata rimarrà fissa così come gli interessi, che equivalgono rispettivamente a: tan da 4,25% , e taeg da 8,90%. Il prestito potrà essere restituito fino ad un arco di tempo massimo della durata di 120 mesi, per cui ad esempio, un cliente che richiede la cifra di 30 mila euro, avrà la possibilità di restituire la medesima con rate da poco meno di 400 euro al mese; oppure volendo anche in altre soluzioni: una rata fissa a 520 euro per la restituzione del denaro in 84 mesi, oppure ancora una rata fissa a 670 euro, per rimborsare il tutto in 24 mensilità.

Se non avete poi così tanta intenzione di fare affidamento a degli istituti di credito telematici, e preferite prendere un appuntamento in filiale e parlare faccia a faccia con chi di competenza, potete invece rivolgervi all’istituto Prestiti sì, che con sede a Roma elargisce prestiti anche a coloro che sono ritenuti come pignorati. In questo caso il cliente potrà richiedere la concessione della somma di denaro fino ad un massimo di 70 anni, e dovrà solo consegnare al momento della richiesta del titolo un documento di riconoscimento, il codice fiscale e nel caso del mancato possesso della busta paga, ovviamente la firma di un garante o un bene da poter consegnare momentaneamente alla banca. Supponiamo che si richieda la somma di cinque mila euro; la cifra percepita la si potrà restituire ovviamente tenendo conto di un certo ammontare di interessi, che nel caso dell’istituto romano equivalgano a: tan da 5,6% , e taeg da 9,90%. La somma dunque la si potrà restituire nelle varia soluzioni che seguono: 60 rate mensili da poco meno di 100 euro al mese, oppure in alternativa 84 rate mensili da 90 euro al mese, e infine supponendo che il cliente voglia approfittare dell’estensione massima anche in questo caso di 120 mesi, la rata mensile arriverà a sfiorare i 70 euro.

Non sono poche dunque le soluzioni che gli istituti di credito telematici e non, mettono a disposizione dei pignorati o dei cattivi pagatori che in ogni caso in possesso di una garanzia fisica o meno, riescono comunque ad ottenere il denaro del quale necessitano. In caso però di mancato possesso anche di un garante, a chi il pignorato può fare riferimento per riuscire ad eliminare i suoi debiti e riscattare le sue ipoteche? In questi casi si può fare ricorso a quelli che comunemente vengono definiti come mini prestiti, e che in sostanza consistono nell’ottenimento di piccole somme di denaro che partono da un minimo di 500 euro ed arrivano ad un massimo di 3 mila euro, e che vengono rilasciate dagli istituti anche se il cliente non possiede delle garanzie tangibili. Stiamo parlando ad esempio della soluzione proposta da Banco Posta del cosiddetto piccolo finanziamento di denaro che viene elargito al cliente già in possesso della carta PostePay Evolution.

Sono sufficienti due giorni lavorativi dall’avvenuto inoltro della richiesta, per ottenere fino a 3 mila euro massimo sulla propria carta. Il denaro lo si potrà poi rimborsare fino ad un massimo di 22 rate mensili e senza che queste aumentino nel tempo. Servono solo un documento d’identità, la tessera sanitaria e la carta Evolution per riuscire ad avere il denaro del quale si necessita. Ultima soluzione per i pignorati alla ricerca di una concessione di denaro è invece il cosiddetto prestito cambializzato, ovvero una sorta di patto che il cliente stabilisce con la banca; le rate vengono stabilite sulla base delle esigenze di ogni cliente e rimangono sempre costanti fino alla totale estinzione del prestito. In sostanza il cliente paga con la modalità delle cambiali un tot fisso al mese che ha precedentemente stabilito con chi si è fatto carico del suo finanziamento. In questa tipologia di prestito non è necessariamente richiesta la presenza di un garante, ma in caso di mancato pagamento, la banca ha tutto il diritto di inviare sul luogo degli ufficiali giudiziari per procedere all’immediato pignoramento di altri beni.

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